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Vantaggi del welfare aziendale per aziende e dipendenti
Il welfare aziendale comprende tutte le iniziative messe in campo da un’azienda per favorire il benessere dei propri dipendenti e comporta numerosi vantaggi anche per l’impresa stessa. Ecco quali sono tutti i vantaggi del welfare aziendale.
Grazie al welfare aziendale, i dipendenti delle aziende che ne applicano i principi godono di un maggiore benessere e di un migliore work-life balance. Tutto ciò garantisce alle imprese una maggiore produttività ed efficienza. Questi sono solo alcuni dei vantaggi del welfare aziendale per aziende e dipendenti. Vediamo quali sono gli altri.
- Welfare aziendale: cosa ci guadagna l’azienda?
- Quali sono i vantaggi per il dipendente?
- Welfare aziendale: esistono degli svantaggi?
- Tassazione del welfare aziendale
Welfare aziendale: cosa ci guadagna l’azienda?
Negli ultimi anni c’è stata una crescente attenzione nei confronti del welfare aziendale da parte delle PMI, che si sono rese conto dei numerosi vantaggi dati dall’introduzione di un piano di welfare aziendale ben strutturato e bilanciato.
In particolare, sono 3 i vantaggi principali che derivano dall’offrire ai lavoratori incentivi che migliorino la loro vita lavorativa e personale:
- miglioramento del clima aziendale;
- aumento della soddisfazione e del benessere dei dipendenti;
- vantaggi fiscali.
Perché abbiamo indicato questi tre come i principali vantaggi di un buon piano di welfare? Perché il miglioramento del clima aziendale, che deriva dall’offrire ai collaboratori un ambiente di lavoro più moderno e flessibile e dal garantire il loro benessere tramite l’erogazione di beni e servizi dedicati anche alle loro famiglie, è ciò che genera tutta una serie di altri vantaggi che non sono di certo trascurabili.
Uno dei maggiori è di sicuro l’incremento di produttività e competitività, dovuto al fatto che i dipendenti più felici e soddisfatti sono anche più produttivi.
Non solo. Quando un lavoratore è soddisfatto del proprio lavoro, non lo lascerà per andare a cercare nuove opportunità e si sentirà più fedele nei confronti dell’azienda. Ciò significa che le aziende con un buon piano di welfare aziendale riscontrano una riduzione del turnover, e si trovano quindi a risparmiare sui costi e sulla formazione per l’inserimento dei nuovi assunti.
Una maggiore fidelizzazione dei lavoratori, inoltre, riduce spontaneamente il fenomeno dell’assenteismo.
Un altro dei vantaggi della corretta applicazione delle misure di welfare aziendale è il ritorno d’immagine. Un’impresa che appare virtuosa ai propri dipendenti, si mostra tale anche ai propri concorrenti e ai vari soggetti con cui si trova a relazionarsi, compresi i possibili, nuovi, dipendenti.
Sono molte, infatti, le persone desiderose di lavorare per un’azienda che valorizza i propri collaboratori, riconoscendone i meriti e avendo a cuore il loro benessere.
Veniamo ai vantaggi fiscali. Un vantaggio non trascurabile dell’applicazione del welfare aziendale è dato anche dalle numerose agevolazioni fiscali riservate alle imprese che mettono in atto dei piani di welfare. Tali agevolazioni consistono nella detassazione parziale o totale delle somme investite. Si tratta, forse, del beneficio maggiore per un’azienda, soprattutto a fronte dei numerosi riscontri ottenuti.
Attenzione, però. Solo le aziende che offrono benefit di vario tipo ai propri dipendenti per ottemperare alle disposizioni contenute nei CCNL di primo e secondo livello, o per tener fede agli accordi sindacali, sono esentate dal pagamento di tasse e contributi sugli importi spesi per l’erogazione di tali benefit.
Quali sono i vantaggi per il dipendente?
Se l’applicazione delle misure di welfare aziendale è vantaggiosa per le aziende, non lo è da meno per i dipendenti, che ottengono tutta una serie di benefici dalla fruizione delle agevolazioni messe a loro disposizione.
Grazie alle misure a sostegno del reddito offerte nell’ambito dell’applicazione delle politiche di welfare aziendale, i dipendenti non ricevono somme in busta paga che vengono in parte erose dalla tassazione, ma tutta una serie di beni e servizi destinati a loro stessi e ai familiari, la cui fruizione è in grado di migliorare la qualità della loro vita lavorativa e privata.
Tra i maggiori vantaggi del welfare aziendale per i dipendenti ci sono:
- aumento del benessere personale, grazie alla fruizione di benefit come i servizi sostitutivi di mensa, o dalla possibilità di utilizzare la propria quota di welfare per acquistare abbonamenti in palestra, andare al cinema o al teatro o viaggiare;
- aumento della capacità di conciliazione vita-lavoro, che il lavoratore può ottenere usufruendo dei servizi dedicati al benessere familiare o dello smart working;
- maggior potere d’acquisto, ottenuto, ad esempio, grazie al rimborso delle spese di viaggio sostenute per recarsi al lavoro, oppure delle spese sostenute per l’acquisto di testi scolastici o per il pagamento delle rette delle scuole per l’infanzia;
- riduzione del cuneo fiscale, grazie alla detassazione dei servizi di welfare.
Welfare aziendale: ci sono degli svantaggi?
Non dimentichiamo che il welfare aziendale offre soprattutto vantaggi sia alle aziende che ai loro dipendenti, ma possono esserci talvolta anche dei piccoli svantaggi.
Possibili svantaggi per le aziende
Possono derivare soprattutto dal fallimento delle misure di welfare, causate dalla creazione di un piano di welfare che non risponda davvero ai bisogni dei dipendenti. O dalla mancanza di una comunicazione chiara e adeguata su quali siano i benefit riservati ai dipendenti e le modalità con cui possono usufruirne.
Un altro svantaggio del welfare aziendale, per le imprese, è dato dalla minor detassazione (solo il 5 per mille degli importi investiti), nel caso in cui le misure siano attivate per decisione unilaterale della stessa, o siano erogate a un gruppo troppo ristretto di dipendenti.
Molte aziende che non hanno ancora attuato piani welfare, ritengono che offrire agevolazioni ai propri dipendenti sia dispendioso. Questo perché non tengono in conto i numerosi vantaggi, anche in termini di guadagno, che essi producono.
Possibili svantaggi per i dipendenti
Tra gli svantaggi per i lavoratori ci sono:
- il divieto di convertire in denaro le misure di welfare aziendale erogate, specialmente se vengono offerte alternative poco appetibili;
- la perdita della quota di contributi versata dall’azienda sull’importo erogato sotto forma di benefit. Perdita che, tuttavia, può essere compensata se si decide di usare come benefit la conversione totale o parziale della quota di welfare in una pensione complementare.
Quasi tutti gli svantaggi del welfare aziendale sono inferiori ai benefici che derivano dalla sua applicazione.
Inoltre, molti dei problemi che colpiscono aziende e dipendenti possono essere annullati dalla creazione di un solido piano di welfare. Per questo, per un’impresa può essere utile affidarsi a società che offrono il servizio di creazione e gestione dei piani di welfare aziendale, come Day Welfare, che aiuta i reparti di risorse umane a pianificare tutto fin nei minimi dettagli.
Tassazione del welfare aziendale
La tassazione del welfare aziendale è regolamentata da una serie di normative.
La più importante di tutte è sicuramente il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), che agli articoli 51 e 100 definisce le agevolazioni e gli obblighi fiscali concernenti il reddito da lavoro dipendente e il reddito delle imprese.
In particolare, l’articolo 51 del TUIR, determina quali siano le somme e i servizi che concorrono, in tutto o in parte, a formare il reddito da lavoro dipendente.
Vediamo quali sono i casi più frequenti di esenzione totale o parziale dei benefit dal reddito imponibile secondo la normativa:
SERVIZIO EROGATO | REGIME FISCALE |
Contributi per l’assistenza sanitaria integrativa | Non concorrono a formare il reddito del dipendente fino ad un massimo di 3.615,20 euro annui (vanno ricomprese sia le somme versate dal datore di lavoro, sia le somme versate dal dipendente) |
Premi versati per assicurazioni per rischi legati alla professione | Non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente |
Contributi versati dall’azienda e dal lavoratore a fondi di previdenza complementare | Non concorrono alla formazione del reddito fino a 5.164,57 euro annui. |
Servizi di trasporto collettivo forniti per agevolare il raggiungimento del posto di lavoro | Non concorrono alla formazione del reddito |
Servizi, rimborsi e prestazioni erogati dal datore di lavoro per la fruizione, da parte dei familiari dei dipendenti, di servizi di educazione e istruzione, anche in età prescolare, compresi i servizi integrativi connessi. | Non concorrono alla formazione del reddito |
Erogazione di borse di studio per i componenti della famiglia dei lavoratori | Non concorrono alla formazione del reddito |
Erogazione di somme o rimborso delle spese sostenute per la frequenza di centri estivi o di doposcuola dei familiari dei lavoratori. | Non concorrono alla formazione del reddito |
Erogazione di somme o prestazioni per la fruizione di servizi di assistenza per parenti anziani o non autosufficienti | Non concorrono alla formazione del reddito |
Oneri di utilità sociali (check-up medico, abbonamenti a palestre, cinema o teatri, finanziamento di corsi di studio extra aziendali, servizi di baby-sitting) | Non concorrono alla formazione del reddito |
Voucher, buoni spesa, buoni carburante | Non concorrono a formare il reddito se il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ha un importo complessivo non superiore a 258,23 euro annui.
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Beni e servizi di welfare aziendale erogati in sostituzione del premio di risultato | Non concorrono alla formazione del reddito fino all’importo massimo di 3.000 euro annui |
Per quanto riguarda le somme spese dall’azienda per finanziare le misure di welfare aziendale, secondo quanto stabilito dall’articolo 100 del TUIR, la deducibilità massima dei beni e i servizi erogati in seguito un’iniziativa unilaterale dell’impresa è del 5 per mille dell’importo totale.
Qualora le misure di welfare aziendale siano comprese nella contrattazione collettiva di primo e secondo livello o negli accordi stipulati dall’azienda con i sindacati, e quindi la loro erogazione risulti obbligatoria, le somme investite per finanziarle sono totalmente esenti da tassazione.
Inoltre, per avere accesso alla detassazione, le imprese devono offrire i servizi di welfare aziendale alla totalità dei dipendenti o a categorie omogenee di lavoratori.