Buoni Pasto

Una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.

Maggio 25, 2020
Buoni Pasto

A chi spettano i buoni pasto? Ecco cosa sapere

I buoni pasto sono tra i servizi più apprezzati dai dipendenti, che possono essere erogati ad una platea molto ampia di lavoratori. In questo articolo è possibile scoprire chi rientra nella categoria dei lavoratori a cui spettano i buoni pasto. Non tutte le tipologie di lavoratori hanno diritto a ricevere i buoni pasto, e ci sono alcuni casi in cui non è possibile erogarli anche a chi ne ha diritto. Per sapere a chi e quando spettano i buoni pasto, bisogna rifarsi alla normativa vigente e ai contratti di lavoro. Ecco una piccola guida per capire quali sono i casi in cui si ha diritto a ricevere i buoni pasto, e quelli in cui si è esclusi dall’erogazione di questo benefit aziendale. Quali lavoratori hanno diritto ai buoni pasto? I buoni pasto spettano a chi lavora part-time? Limitazioni (smart working, cassa integrazione e altro) Cos’è l’indennità sostitutiva di mensa? Quali lavoratori hanno diritto ai buoni pasto? Quella della spesa per i pasti fuori casa è una voce che incide sullo stipendio di molti lavoratori dipendenti e sui bilanci di molte famiglie. Per questo, i buoni pasto rappresentano un sostegno al reddito molto apprezzato dalla maggior parte dei lavoratori. I buoni pasto sono dei veri e propri mezzi di pagamento elettronici o cartacei, il cui valore è compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 10 euro, che possono essere erogati dai datori di lavoro ai propri dipendenti in sostituzione del servizio di mensa. Prima di capire chi abbia o meno diritto a riceverli, bisogna ricordare che i buoni pasto hanno una natura assistenziale, non retributiva, pertanto nessun datore di lavoro è obbligato a erogarli ai propri dipendenti, anche nel caso in cui in azienda non sia presente la mensa. La legge, in ogni caso, prevede che le imprese possano offrire questo servizio sostitutivo della mensa aziendale ai lavoratori e stabilisce chi abbia diritto a riceverli. La normativa vigente in materia è costituita dal Decreto 122 del 2017. L’articolo 4 del decreto, al comma C, stabilisce che hanno diritto ad usufruire del buono pasto coloro che prestano lavoro subordinato, a tempo pieno o parziale, anche quando l’orario di lavoro non prevede una pausa per il pranzo. Anche i professionisti che collaborano a progetto con un’azienda possono avere diritto al buono pasto. Come vedi, per la legge, ha diritto ai buoni pasto una platea piuttosto ampia di lavoratori. Tuttavia, per essere sicuri di rientrare tra i fortunati che possono usufruire di questo benefit aziendale, non basta affidarsi a tale normativa. Anche se la legislazione vigente prevede che possano essere erogati, nessuna azienda è obbligata a fornire i buoni pasto ai propri dipendenti. A far fede è anche il contratto collettivo nazionale di ciascuna categoria: se al suo interno è prevista l’erogazione dei buoni pasto ai dipendenti delle imprese che ne fanno parte, allora l’impresa è obbligata ad erogarli. Anche il contratto stipulato direttamente tra l’azienda e i propri dipendenti può prevedere l’erogazione di buoni pasto. Riepilogando, hanno diritto a ricevere i buoni pasto tutti i lavoratori che prestino lavoro subordinato o a progetto, anche quando non è prevista la pausa per il pranzo, purché tale benefit sia specificatamente compreso nel CCNL di riferimento per il loro settore o negli accordi stipulati con l’azienda. Per quanto riguarda il loro utilizzo, a stabilirne le modalità di fruizione è prima di tutto il decreto 122, che stabilisce che: i buoni pasto sono nominativi e il titolare non li può cedere ad altri, neanche ai propri familiari; si possono cumulare fino ad un massimo di 8 buoni pasto, che si possono spendere anche tutti in una volta; ogni buono pasto deve essere speso per il suo intero valore e non dà diritto al resto (se, ad esempio, spendi 10 euro per il pasto e paghi con un buono pasto di importo maggiore, non hai diritto a ricevere i soldi del resto); con i buoni pasto si possono acquistare pasti già pronti e prodotti alimentari negli esercizi convenzionati con la società emettitrice. I buoni pasto spettano a chi lavora part-time? La risposta a questa domanda è sì, e la troviamo nello stesso articolo 4 del decreto 122 del 2017 che abbiamo citato nel paragrafo precedente. Che dice chiaramente che i buoni pasto spettano anche a chi presta lavoro subordinato a tempo parziale. Non solo qualora l’orario di lavoro del dipendente comprenda anche il momento del pranzo o della cena, ma anche qualora non sia prevista alcuna pausa pranzo. In passato, il lavoratore part-time aveva diritto a ricevere i buoni pasto solo se il suo orario di lavoro copriva la fascia oraria di un pasto (pranzo o cena) o la distanza tra la sua casa e il lavoro gli rendeva impossibile consumare il pasto a casa propria. Con il decreto 122 del 2017 le regole sono cambiate e adesso i lavoratori part-time, il cui contratto collettivo nazionale o il contratto di lavoro stipulato con l’azienda prevedano l’erogazione dei buoni pasto, hanno diritto a riceverli. In quale misura, sono gli stessi accordi citati sopra a stabilirlo. Alcune aziende decidono di erogare buoni di pari importo sia ai lavoratori full-time, sia ai part-time. Altre, invece, forniscono ai propri dipendenti part-time buoni di importo inferiore rispetto a quelli forniti ai dipendenti a tempo pieno. Limitazioni Esistono poi dei casi in cui, sebbene l’erogazione dei buoni pasto sia prevista dal CCNL e dagli accordi aziendali, il lavoratore potrebbe non avere diritto a godere di questa agevolazione. Due dei casi in cui i servizi sostitutivi di mensa, come i buoni pasto, non sono previsti, sono: la cassa integrazione; le ferie. La legge, infatti, stabilisce che ai lavoratori dipendenti spetta un buono pasto per ogni giornata lavorativa, in sostituzione del servizio mensa. Quando il dipendente non lavori, perciò, non ha diritto all’erogazione dei buoni pasto. Nel caso in cui l’azienda decidesse di corrisponderli comunque al lavoratore, essi sarebbero interamente soggetti a tassazione. Un caso diverso è invece rappresentato dallo smart working. Da quello che si evince dalla normativa vigente, e in particolare dalla legge n° 81 del 22 maggio 2017, anche i lavoratori che operano in via telematica avrebbero diritto a usufruire di questo benefit. All’articolo 20 di tale norma, infatti, viene chiaramente specificato che chi opera in modalità di lavoro agile ha diritto a un trattamento economico e normativo pari a quello che ricevono i dipendenti che si recano ogni giorno in azienda. Questo, però, non basta a garantire a chi lavora da remoto il diritto a ricevere i buoni pasto. Perché ciò sia possibile, il contratto stipulato con l’azienda e l’accordo individuale per lo smart working devono prevedere la possibilità di erogare i buoni pasto anche a chi presta il proprio lavoro da remoto. Cos’è l’indennità sostitutiva di mensa? L’indennità sostitutiva di mensa è un benefit aziendale simile ai buoni pasto: si tratta, infatti, di un contributo in denaro che viene corrisposto al dipendente in busta paga, e ha un importo pari a quello dei buoni pasto. L’indennità sostitutiva di mensa può essere erogata sia ai lavoratori part – time, sia ai lavoratori full – time, proprio come il buono pasto. Le due soluzioni, tuttavia, non sono complementari e presentano sostanziali differenze, soprattutto per quanto riguarda la tassazione. Se, infatti, il buono pasto non concorre alla formazione del reddito se non per l’importo eccedente i 4 euro per il buono cartaceo e gli 8 euro per quello elettronico, l’indennità sostitutiva di mensa concorre per il suo intero importo alla formazione del reddito ed è quindi soggetta a tassazione. Anche alla tassazione contributiva. Gli unici casi in cui l’indennità sostitutiva di mensa non concorre alla formazione del reddito sono rappresentati dall’erogazione della stessa a chi lavora: nei cantieri edili; in strutture lavorative che hanno carattere temporaneo; in unità produttive che sono situate in zone dove non sono presenti servizi di ristorazione. Va da sé, quindi, che il buono pasto rappresenta una soluzione più vantaggiosa per il lavoratore, rispetto all’indennità sostitutiva di mensa, perché esso è esente da tassazione o è comunque sottoposto ad una forma di tassazione estremamente ridotta.
Pausa Sana lancio
Maggio 17, 2020
Buoni Pasto

Up Day lancia il programma Pausa Sana

Sei alla ricerca di un locale che propone “cibi sani” presso cui spendere i tuoi buoni pasto? Ti piacerebbe accedere quotidianamente a consigli nutrizionali e ricette di piatti salutari e appetitosi? Da oggi tutto questo con Up Day è possibile grazie al programma “PAUSA SANA”. Negli ultimi anni sono aumentate le necessità legate al benessere alimentare che collocano l’alimentazione al primo posto nella ricerca del benessere e della salute. Pausa Sana è un programma che indirizza gli utilizzatori dei buoni pasto Day ad uno stile di vita sano e ad una corretta alimentazione e promuove gli esercenti che propongono un'offerta gastronomica di qualità. PAUSA SANA rinnova il concetto di pausa pranzo, trasformando il break in un’occasione di benessere. [caption id="attachment_18895" align="aligncenter" width="300"] Programma Pausa Sana[/caption] Da questa settimana sul nostro blog, esperti nutrizionisti introdurranno regole e linee guida alimentari attraverso articoli selezionati. Consigli, ricette e tante informazioni utili per migliorare la nostra qualità di vita e il nostro livello di benessere. Appuntamenti col nutrizionista [caption id="attachment_18015" align="alignleft" width="150"] Nutrizionisti Esperti nel programma Pausa Sana[/caption] E per chi lo desidera sarà possibile essere messi in contatto col nutrizionista di preferenza, per un piano alimentare personalizzato. I nostri esperti sono accuratamente scelti e selezionati da Up Day per garantire uno standard di qualità elevato. Sezione nel Trovalocali Inoltre per tutti gli utilizzatori dei buoni pasto Day che desiderano trascorrere la loro pausa pranzo all'insegna del benessere, nel sito Trovalocali un fi­ltro speciale nella ricerca avanzata, permette di selezionare tutte le categorie racchiuse in Pausa Sana: bio, vegetariano, gluten free, ­filiera corta, km zero. I filtri di ricerca Pausa Sana premiano gli esercenti che hanno fatto dell’alta qualità la loro missione. Scarica la App "Buoni Up Day" Il programma Pausa Sana è presente anche sulla nostra nuova App "Buoni Up Day". Nella sezione 'mappe' puoi filtrare la tua ricerca locali visualizzando quelli di tuo interesse. Grazie alla geolocalizzazione trovi quelli più vicini a te! Scaricala subito qui ( Android  e iOS )  Un'informazione in più ll programma “Pausa Sana” nasce da una “sfida innovazione” lanciata ai dipendenti di Up Day nel 2017 all’interno di un percorso di Open Innovation. I sei vincitori hanno partecipato attivamente alla realizzazione del progetto e ne sono tutt’ora ambasciatori negli eventi e iniziative di comunicazione.
Febbraio 11, 2020
Buoni Pasto

E-commerce Day Shop : da oggi disponibile il taglio da 4 euro

Dayshop è il sito e-commerce più originale, facile e veloce, creato da Up Day. Se hai una piccola azienda o sei un libero professionista ed hai voglia di fare una prova acquisto di buoni pasto senza obblighi e vincoli, questa è la soluzione che fa per te. Ordini in pochi click Ordinare i buoni pasto con Dayshop è molto facile. Si sceglie il valore tra quelli a disposizione, si inseriscono i dati di fatturazione e consegna e si procede al pagamento. Disponibile il taglio da 4 euro E da oggi tra i valori del buono pasto a disposizione, puoi trovare anche quello da 4€ che è il nuovo tetto massimo di esenzione fiscale dei buoni pasto cartacei. Saldo e spedizione Il saldo del tuo ordine su Day Shop può avvenire con carta di credito, paypal o bonifico. Alla registrazione dell’incasso (con carta e paypal è immediato, con bonifico occorrono un paio di giorni in più), i blocchetti già predisposti con 20 buoni pasto vengono personalizzati con i dati aziendali. Vengono consegnati al corriere il giorno stesso e consegnati entro 24/48 ore. L’operazione si conclude in tre giorni lavorativi. Guida al Day Shop Se vuoi fare il tuo primo ordine ed hai dei dubbi, contatta il nostro call center al numero verde 800 834 009 oppure manda una mail a info@day.it  
Gennaio 31, 2020
Buoni Pasto

Più smart con i buoni pasto elettronici Day

Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020 sui Buoni Pasto, è confermata la scelta da parte dello Stato di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.Da gennaio 2020 infatti è aumentato il tetto di esenzione fiscale del buono pasto elettronico che è passato da 7 a 8 euro ed è diminuito invece quello del buono pasto cartaceo da 5,29 a 4 euro. Un grande cambiamento in cui è chiaramente tangibile la convenienza, sia per i dipendenti che per le aziende, ricevere e fornire il buono pasto elettronico. Il buono pasto elettronico Day Up Day, già da diversi anni ha nel suo paniere di servizi questo tipo di buono pasto dematerializzato e conta numerosi clienti sul territorio nazionale e migliaia di esercizi affiliati abilitati con il pos che consente la letture delle card magnetiche. Rende la vita smart La versione digitale del “servizio sostitutivo di mensa” offre una grande libertà di scelta e si utilizza attraverso i POS in tutti i locali convenzionati. È disponibile in due versioni, entrambe con la possibilità di diventare card personalizzabili multiservizio. La versione Flex In questa versione Il blocchetto dei buoni è tutto in una card, per una maggiore libertà di utilizzo. A disposizione per l’azienda e per i dipendenti, un’area riservata online di facile utilizzo, in cui è possibile ricaricare le card e consultare e controllare i dati. La versione Economy Questa è la soluzione ideale per realtà con molti dipendenti, in quanto permette il massimo controllo sui costi ed è deducibile al 100% senza limiti di valore. Si utilizza nei giorni di presenza e negli orari definiti, con spesa a consumo e pagamento a consuntivo. Si può ricaricare dalla propria area riservata e controllarne i dati di utilizzo. Praticità di utilizzo Oltre ai vantaggi economici dell’innalzamento della soglia di esenzione, il buono pasto elettronico consente agli utilizzatori maggior praticità d’uso rispetto ai buoni pasto cartacei che sono deperibili e possono essere smarriti o furtati. Si abbattono anche i costi di consegna. Spendibilità Inoltre sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio. Informazioni Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità normativa. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il team dei nostri esperti al numero verde 800 834 009 oppure inviare una mail all’indirizzo info@day.it  
Gennaio 08, 2020
Buoni Pasto

Buoni pasto scaduti. Cosa fare?

Può capitare di avere dei buoni pasto appena scaduti e non spesi entro i termini indicati sui ticket stessi o all'interno della app Buoni Up Day . Cosa fare in questi casi? Un dipendente di un’azienda privata o pubblica non deve rivolgersi direttamente ad Up Day  chiedendo la sostituzione dei suoi buoni pasto, ma deve recarsi dal proprio ufficio del personale, o chi solitamente segue l’amministrazione e la gestione dei buoni pasto. E' l'azienda a richiedere il reso L'eventuale procedura di reso è in capo all'azienda e non è appannaggio del singolo lavoratore. Se la procedura di reso dovesse essere prevista dal contratto di convenzione stipulato con la società emittente, verrà verificata la finestra di tempo prevista per poter rendere i buoni scaduti. Spendere i buoni entro la scadenza A questo proposito, il dipendente non può pretendere che la sua azienda avvii la procedura di reso anche qualora essa fosse prevista da contratto. Il lavoratore è infatti tenuto a spendere i suoi ticket entro la data di scadenza chiaramente indicata. È sua responsabilità non perdere il benefit riconosciuto. Il dipendente deve rivolgersi al suo ufficio del personale Vengono presi in considerazione solo i buoni restituiti dall'azienda acquirente e non dal singolo dipendente. L'eventuale rimborso infatti avviene nei confronti dell'azienda e non del lavoratore. Per conoscere i dettagli circa la modalità di reso, l'ufficio preposto dell'azienda cliente deve contattare l'Assistenza Clienti Day per avere dettagli specifici. Il settore pubblico Per le aziende pubbliche il reso dipende dalle condizioni di gara stipulate. Ogni tipologia di contratto può prevedere una tempistica e una modalità di reso differenti. È sempre l’ufficio preposto agli ordini dei buoni pasto a seguire le modalità di reso previste e mai il singolo dipendente pubblico. I buoni resi devono essere integri E’ importante segnalare che i buoni pasto cartacei da rendere non vanno scarabocchiati, strappati, tagliati o non sarà possibile verificarne l’autenticità tramite lettura ottica.
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