Buoni Pasto

Una semplice scelta che porta con sé tanti vantaggi per le aziende e i loro dipendenti.

Marzo 27, 2009
Buoni Pasto

Buoni pasto a 5 euro? Non ci stiamo più.

Il valore medio di un buono pasto (intorno ai 5 euro)  non è più sufficiente per un vero pranzo: quasi sempre, un ticket basta appena per un panino e una bottiglietta d’acqua* (se va bene, ci entra anche un caffè). Questo lo sappiamo tutti. Ma non tutti sanno il perché. La quota defiscalizzata del buono pasto è stabilita per legge: in Italia è ferma a 5,29 euro. Da dodici anni. Oltre questa cifra il buono non è più considerato un “servizio sostitutivo di mensa”, quindi scattano tasse e contributi per azienda e dipendenti. Da notare che il valore esentasse in Spagna è di 9 euro, in Francia di 7 euro, in Portogallo di 6,70 euro. Un problema per i lavoratori, per i ristoratori e per le aziende, soprattutto in tempo di crisi. Ma possiamo fare qualcosa. Facciamo sapere che “non ci stiamo più”. Lascia un commento a questo post. Chiedi anche tu un buono pasto di livello europeo. Puoi dire quello che pensi, raccontare la tua esperienza personale o lasciare un semplice “ok”. L’importante è affermare che un buono pasto più “ampio” è una concreta esigenza quotidiana. Per tutti. Aiutaci a diffondere questa campagna: spediscila via e-mail, stampala, linka questa pagina. Più saremo, più spazio avrà la nostra voce. *Fonte Federconsumatori, settembre 2008 adv-day-5-euro-download  
Marzo 09, 2009
Buoni Pasto

Buoni pasto convenienti: IVA detraibile al 100%

Sei capitato su questo blog per caso, cercando soluzioni per risparmiare? Sei titolare di un'azienda con dei dipendenti e vorresti farli contenti senza svenarti? La soluzione "buono pasto" può fare per te, consentendoti di dare un benefit ai lavoratori e contemporaneamente risparmiando. I buoni pasto convengono alle aziende per diversi motivi. Oggi parliamo dell'IVA. L'Iva a norma di legge è agevolata al 4% per lavoratori con contratto a tempo indeterminato, determinato, contratti a progetto, part-time. Per tutti i lavoratori a busta paga, insomma! Dal 1° settembre 2008 l'Iva relativa ai tickets acquistati per dipendenti è detraibile al 100% e dunque non pesa più in alcun modo sulla fattura relativa al Servizio sostitutivo di mensa. Un ulteriore risparmio per chi cerca soluzioni vantaggiose per la propria attività. I riferimenti alla detrazione dell’IVA sono riscontarbili all'articolo 83, comma 28 bis del decreto legge 112/2008. Per dare un'occhiata ad articoli "tecnici" relativi alla questione si può fare una capatina sul sito della Day.
Novembre 10, 2008
Buoni Pasto

FITNESS IN PAUSA PRANZO

Sono sempre più numerosi i ginnasti del mezzogiorno, soggetti che preferiscono dedicare la pausa pranzo alla palestra, al nuoto o alla corsa all’aria aperta, piuttosto che sedersi al ristorante davanti ad un bel piatto di pasta. E’ un hobby trasversale che accomuna liberi professionisti, manager cinquantenni e giovani impiegati e la schiera degli sportivi di questa fascia oraria è in sensibile aumento, soprattutto al nord. Questo probabilmente dipende dal fatto che i ritmi di lavoro sono più frenetici, si ha sempre meno tempo a disposizione da dedicare a se stessi e al proprio benessere, ma anche e soprattutto per contrastare il grigiore delle giornate : un’ora di attività fa rilasciare le endorfine, ossia le ghiandole del buonumore. E’ scientificamente provato, inoltre, che i muscoli in movimento favoriscano oltre al rilascio delle endorfine anche quello della serotonina, altra responsabile dell’euforia. Dopo una mattinata di lavoro si scarica la tensione producendo queste sostanze che fanno riprendere le attività con una carica maggiore e soprattutto positiva. Ma è davvero salutare dedicare la pausa pranzo allo sport o ossono crearsi degli squilibri nell’organismo? Una regolare attività fisica è sempre benefica, l’importante è che sia completata da un pasto corretto, adatto a reintegrare le sostanze disperse con la sudorazione e per chi pratica questa attività in pausa pranzo, è richiesta una particolare attenzione in quanto gli orari dei tre pasti principali vanno riorganizzati, a seconda della tipologia di sport scelto. [gallery]
Ottobre 22, 2008
Buoni Pasto

Buono pasto, a chi conviene? 1: alle aziende.

Pubblichiamo alcuni post sui vantaggi e il funzionalemento dei buoni pasto, da diversi punti i vista. Cominciamo dalle aziende. Cioè da chi i buoni pasto li acquista. Già, le aziende acquistano i “ticket” dalle società emettitrici per il loro personale. Ma perché? Non farebbero prima a dare ai lavoratori dei soldi in più nella busta paga? Perché con i buoni pasto le aziende risparmiano fino all’84%! Il buono pasto è considerato per legge un “servizio sostitutivo di mensa” e come tale è esente (fino a 5,29 euro per buono) da tutte le tasse, i contributi, le rate di tredicesima, quattordicesima, ferie e TFR che gravano sul reddito da lavoro dipendente. In più i buoni sono completamente detraibili, IVA compresa. Qui trovate i dettagli. In pratica: per dare 5,29 euro a un dipendente come indennità di mensa in busta paga, un’impresa ne spenderebbe in realtà 9,98. Con i ticket ne spende 5,29, che possono diventare anche meno grazie alle convenzioni, e in più detrae la spesa. Per di più, offre ai dipendenti un servizio di solito molto apprezzato. Perché? Per motivi “paralleli”. Che vedremo nel prossimo post.
Ottobre 22, 2008
Buoni Pasto

I buoni pasto nel carrello.

Una domanda ricorrente, quando si parla di buoni pasto, è: ma posso farci anche la spesa? La risposta è: sì, ma rispettando alcuni criteri. Tra i tanti locali convenzionati (o “affiliati”) con il servizio DAY, ad esempio, ci sono anche molti supermercati. Poiché secondo le norme che regolamentano il settore, i buoni pasto sono un “servizio sostitutivo di mensa”, possono essere spesi solo per acquistare generi alimentari e non, per esempio, detersivi. Potreste obiettare che il detersivo vi serve per lavare i piatti utilizzati per pranzare… ma lasciamo stare. Inoltre, non si possono cumulare più buoni per uno stesso acquisto. Nei fatti, molti punti vendita accettano i “ticket” in pagamento senza guardare tanto a cosa c’è nel carrello né a quanti buoni vengono utilizzati. La regola rimane però quella che abbiamo detto. In ogni caso, poter spendere il nostro buono pasto anche in un supermarket ci offre una scelta più ampia, e un potere d’acquisto maggiore. Se usate i buoni pasto DAY e volete sapere in quali locali (supermercati compresi) potete spenderli, andate alla pagina “ricerca locali” del sito day.it, oppure usate il "Trovalocali" di DAY Club, che offre una selezione dei locali più vicini. Buona spesa e buon appetito.
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