Resta aggiornato sulle novità e-commerce, normativa, vantaggi fiscali, pausa pranzo, incentivi e welfare aziendale.
News
Scopri tutte le novità
News

Luglio 27, 2023
News
Unicoop Firenze partner dei buoni pasto Up Day
Tutti i supermercati Unicoop Firenze accettano i buoni pasto Up Day: alcune informazioni utili per gli utilizzatori dei buoni pasto che spendono i loro ticket presso la grande distribuzione.
I Buoni Pasto accettati sono sia quelli in formato elettronico che i classici cartacei e li si può spendere in tutta tranquillità presso i 104 punti vendita Unicoop Firenze.
I locali Unicoop più vicini a te
Quanti buoni posso spendere presso Unicoop Firenze
Come utilizzare i buoni pasto all’interno della rete Unicoop
I vantaggi per dipendenti e aziende con i buoni pasto Day
I locali Unicoop più vicini a te
Per verificare i supermercati Unicoop Firenze più vicini a te è a disposizione la mappa dei locali all'interno della nostra app Buoni Up Day e sul nostro portale dedicato agli utilizzatori dei buoni pasto.
Con la app Buoni Up Day e il sito utilizzatori.day.it puoi utilizzare tutti i servizi Up Day con un unico strumento.
Come utilizzare la app ‘Buoni Up Day’ per trovare i negozi Unicoop
All’interno della app, tramite la funzione GESTISCI PRODOTTO puoi associare il prodotto Up Day che utilizzi, per un’esperienza di navigazione personalizzata.
In HOME hai il saldo dei tuoi buoni ed il totale a disposizione.
In GESTISCI CLOUD puoi spostare i tuoi buoni, elettronici o cartacei per un’esperienza digitale. Tante le possibilità di pagamento per assicurarti la spendibilità in ogni tipo di locale. Puoi destinare una parte o la totalità dei buoni all’uso esclusivamente digitale. I buoni in cloud sono spendibili direttamente da smartphone, sia nella rete di punti vendita fisici, sia online sugli e-commerce o piattaforme dei nostri Partner.
In MAPPA cerca i locali che accettano i tuoi buoni, vicino a te o in una località di tuo interesse. I filtri ti aiuteranno a scoprire le specialità gastronomiche, le modalità di pagamento e i servizi che i nostri partner offrono. Sei attento ad uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta? Con il filtro PAUSA SANA il tuo pranzo è sempre in equilibrio! Per ogni locale visualizza recensioni, foto e info utili fornite da Google.
In MOVIMENTI tieni sempre tutto sotto controllo. Basta un click per monitorare i buoni pasto validi, i buoni utilizzati con il dettaglio dell’acquisto e i buoni in scadenza da spendere al più presto. RICARICHE la sezione dove è possibile monitorare le ricariche ricevute, lo stato della ricarica e al tocco il dettaglio di ciascuna ricarica: descrizione, data di scadenza, data di inizio validità, valore del buono, numero buoni assegnati e numero di buoni spesi/residui in tempo reale.
La sezione ONLINE permette di poter acquistare nei siti Partner, con il buono pasto elettronico, tante soluzioni per la propria pausa pranzo. Diverse piattaforme di e-commerce che consegnano a domicilio in tutta Italia piatti pronti, spesa o prodotti gastronomici di alta qualità.
Infine nella sezione PROMO trovi tante offerte, promozioni e interessanti iniziative proposte dai nostri Partner.
Quanti buoni posso spendere presso Unicoop Firenze
All’interno della rete dei supermercati Unicoop Firenze è possibile utilizzare lo stesso quantitativo di buoni pasto previsti dal decreto ministeriale 7 giugno 2017 n. 122, che specifica che è possibile utilizzare fino ad un massimo di 8 buoni pasto per ogni singola transazione, cioè per ogni spesa.
I buoni pasto sono un servizio sostitutivo di mensa e per tale motivo possono essere utilizzati per acquisto di bene alimentari, anche all’interno delle gastronomie di supermercati.
Va da se che per l’acquisto di tutte le altre tipologie di beni inseriti nel carrello della spesa, il pagamento dovrà essere effettuato in denaro e non sarà possibile utilizzare i buoni pasto.
Come utilizzare i buoni pasto all’interno della rete Unicoop
Sia che tu abbia un buono pasto cartaceo che elettronico, potrai utilizzarlo all’interno della rete Unicoop Firenze.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei buoni pasto cartacei, il tutto è molto semplice: l’utilizzatore che li riceve dalla sua azienda, al momento del pagamento della sua spesa, stacca dal suo blocchetto i buoni utili a coprire il valore dei beni alimentari acquistati (ma non a superarlo) e li consegna alla cassiera del supermercato. La differenza tra l’importo totale e i buoni pasto consegnati, potrà essere saldata in denaro.
I buoni pasto elettronici invece, precedentemente caricati all’interno di una card, verranno inseriti dalla cassiera all’interno dell’apposito pos, da cui verrà scalato l’importo dovuto. Anche in questo caso, se l’importo della spesa totale è superiore, la differenza verrà saldata in denaro.
Sull’utilizzo dei buoni pasto elettronici, in questo articolo si possono trovare maggiori approfondimenti.
I vantaggi per dipendenti e aziende con i buoni pasto Day
I buoni pasto sono un servizio sostitutivo di mensa molto apprezzato tanto dagli utilizzatori quanto dalle aziende. L’azienda che li acquista beneficia di molte agevolazioni fiscali e il dipendente/utilizzatore aumenta il suo potere d’acquisto e risparmia sulla sua pausa pranzo.
I buoni pasto rientrano tra i benefit che un’azienda può offrire ai suoi collaboratori. Se regolati dai contratti nazionali collettivi sono obbligatori, diversamente non lo sono ma offrono una serie di vantaggi fiscali, per cui l’azienda li preferisce comunque ad altre soluzioni.
Sono esenti da oneri fiscali e previdenziali
Defiscalizzati fino a 4,00 euro/giorno a dipendente per il buono pasto cartaceo e fino a 8,00 euro/giorno per il buono pasto elettronico
Deducibili e IVA detraibili fino al 100. IVA al 4% per le aziende, IVA al 10% per liberi professionisti (titolari d'azienda e soci, imprese individuali)
Erogabili a tutti i lavoratori, dai dipendenti full time e part time ai collaboratori*, dirigenti, soci, liberi professionisti.
Qui puoi calcolare il tuo risparmio rispetto ad un contributo per la pausa pranzo in busta paga.
Per ricevere una consulenza e le soluzioni più adatte alle tue esigenze puoi contattarci al numero 800 834 009 oppure scrivi a info@day.it

Aprile 08, 2023
News
Entra nella tua area riservata DAY!
Da oggi Day ha un nuovo Portale dedicato alle Aziende
Per una gestione puntuale degli ordini semplice e sicura. Per tenere tutto sotto controllo.
Collegati al Portale Aziende Day ed entra nella tua area riservata Day.
In pochi click puoi ordinare in autonomia i buoni pasto, i buoni acquisto e gestire le campagne welfare.
Puoi monitorare lo stato degli ordini e avere a disposizione una reportistica dettagliata.
Clicca qui e scopri tutte le funzionalità del Portale Aziende Day.

Marzo 24, 2023
News
OSSERVATORIO SUL WELFARE SOCIALE: IL NUOVO CONTESTO SOCIOECONOMICO E LE MISURE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALLA VULNERABILITÀ
È stata presentata lunedì 20 marzo, a Istituzioni e Parti Sociali la Ricerca di Up Day e Tecné.
Bologna, Marzo 2023 – Alla presenza del Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon, Nico Stumpo Commissione Affari Sociali della Camera, del Segretario Generale UGL Paolo Capone, di Andrea Cuccello Segretario Confederale CISL e del Presidente AIWA Emmanuele Massagli, è stata presentata lunedì 20 marzo 2023, a Roma la ricerca condotta da Up Day e Tecné focalizzata sulle misure di contrasto alla povertà.
“L’incontro di ieri – dichiara Mariacristina Bertolini Direttore Generale e Vicepresidente Up Day – è stata un’importante occasione di confronto con il Governo, l’opposizione e le Parti Sociali per parlare di strumenti a supporto del reddito come i buoni spesa e tutta l’area relativa ai fringe benefit: se il welfare sociale e aziendale entrassero a far parte del salario complessivo delle persone si aumenterebbe il potere d’acquisto di ciascuno, mettendo in moto un circolo virtuoso in cui l’azienda può sostenere il reddito senza essere gravata da tassazione e il Sistema Paese ne potrà trarre un vantaggio in termini di aumento dei consumi con una conseguente ripartenza dell’economia”.
Il contesto di crisi economico-sociale degli ultimi anni ha infatti accelerato il diffondersi di condizioni di povertà diverse da quelle del passato. Per studiare la povertà oggi occorre tenere conto di forme nuove che si manifestano con un processo di mobilità sociale discendente rispetto alla posizione socioeconomica precedente.
“I nuovi poveri” - afferma Carlo Buttaroni Presidente Tecnè - non si configurano come una classe sociale omogenea e facilmente identificabile, bensì come una massa indistinta dai profili rarefatti. Si tratta di un grande aggregato sociale composto da vulnerabili, quasi poveri e poveri, provenienti da classi sociali assai diverse”.
In particolare, i “working poors” rappresentano un fenomeno rilevante dal punto di vista economico e sociale, perché esprimono una condizione che ha radici nel lavoro stesso che non è più in grado di garantire un reddito sufficiente per una vita senza stenti.
Se la condizione di povertà o quasi-povertà riguarda circa una famiglia su cinque (19%), l’area della vulnerabilità coinvolge l’11% delle famiglie.
La pandemia di Covid-19 esplosa nel 2020 ha avuto un impatto senza precedenti sull’economia italiana, ma, a fronte di un crollo del PIL pari a -9%, la povertà è diminuita scendendo al 10,1% dall’11,4% del 2019.
A questo calo degli indici di povertà hanno dato un contributo determinante gli interventi volti a mitigare gli impatti della pandemia, evitando che il blocco di alcuni settori produttivi e il rallentamento dell’economia aggravasse ancora di più la crisi sociale, oltre all’entrate a regime del reddito di cittadinanza nel 2019.
“Il reddito di cittadinanza come strumento a supporto del reddito è fallito – dichiara Claudio Durigon Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali – La ricerca presentata da up Day e Tecnè ci fa capire che la povertà è ancora forte in Italia e bisogna quindi concentrarsi sia nel dare strumenti a supporto, ma anche valorizzare il lavoro attraverso la detassazione e salari proporzionati ai fabbisogni”.
“Il reddito di cittadinanza – aggiunge Nico Stumpo Commissione Affari Sociali della Camera – è stato certamente una misura di grande aiuto in un momento di profonda difficoltà del Paese dovuto alla pandemia e alla crisi economica. Ora è necessario però pensare ad un nuovo modello per l’Italia capace di allargare la fascia del ceto medio utile a far ripartire il Paese. In tale contesto è fondamentale proseguire in questo dialogo tra le parti su welfare, diritti e salari utili ad accrescere la ricchezza all’intero sistema”.
I buoni spesa sociali rientrano tra questi interventi e sono stati finanziati con il Decreto Sostegni bis che ha introdotto agevolazioni per famiglie, lavoratori e imprese danneggiati dagli effetti delle restrizioni adottate a livello nazionale per contrastare la diffusione dell’epidemia da Covid. Tra le misure previste c’era, appunto, lo stanziamento di 500 milioni di euro da erogare ai Comuni per concedere aiuti alle famiglie in difficoltà per l’attivazione di iniziative di solidarietà alimentare, mediante il meccanismo dei buoni per la spesa. La misura è stata finanziata nel 2021 e rinnovata nel 2022. I beneficiari dei buoni spesa sociali, per ogni singola erogazione finanziata, sono stati in media 1.9 milioni (con 900mila nuclei percettori) per un importo medio “una tantum” di 250 euro.
Con i buoni spesa le persone e le famiglie in difficoltà hanno avuto accesso a contributi economici per acquistare alimenti, farmaci e beni di prima necessità. I buoni spesa venivano erogati direttamente dai comuni che stabilivano la platea di beneficiari, le modalità di assegnazione e le procedure per presentare domanda.
“L’utilizzo dei buoni spesa – spiega Paolo Capone Segretario Generale UGL – riesce a restituire un quadro di valutazione preciso e oggettivo su dove e come sono stati utilizzati. Uno strumento utilissimo e concreto per dare supporto alle famiglie: per questo la politica deve saper distinguere tra vero sostegno alla fragilità e il ricorso a politiche attive per far tornare gli occupabili a lavorare quando è possibile”.
La ricerca di Up Day e Tecné ha messo a confronto il gradimento dei Buoni Spesa Sociali e del Reddito di Cittadinanza (RDC). I buoni spesa sociali raccolgono giudizi positivi più alti sia tra la popolazione maggiorenne che tra i singoli stakeholder. In particolare, tra i responsabili dei servizi sociali la valutazione del RDC è molto più alta della media (63% rispetto al 38%), ma inferiore ai Buoni Spesa Sociali considerati positivamente da tutti gli addetti del settore.
Dall’analisi dei dati emergono differenze significative dal punto di vista socioeconomico. Innanzitutto, i beneficiari dei buoni spesa sociali (BSS), cioè le misure complessivamente coinvolte dalla misura, si distribuiscono maggiormente sui nuclei più numerosi, mentre i percettori del reddito/pensione di cittadinanza (RDC) hanno il baricentro più spostato verso il basso. Tra i beneficiari dei buoni spesa sociali, infatti, i nuclei con 3 o 4 componenti
rappresentano il 47%, mentre tra i beneficiari del reddito/pensione di cittadinanza rappresentano il 43%. Le posizioni si ribaltano se si considerano i nuclei di 1 o 2 componenti. In questo caso i percettori di RDC/PDC rappresentano il 41%, mentre i beneficiari di BSS si fermano al 36%.
“I buoni spesa – aggiunge Andrea Cuccello Segretario Confederale CISL – possono diventare un elemento complementare agli strumenti attuali di sostegno al reddito, anche attraverso, dove è possibile, la contrattazione di secondo livello e la bilateralità di settore. L’obiettivo è sicuramente quello di far crescere il livello dimensionale delle imprese, per poter costruire aziende più qualificate, più grandi per far crescere il Paese e il PIL, dove prevedere meccanismi di partecipazione dei lavoratori come proposto dalla Cisl".
Interessante è la distribuzione geografica dei beneficiari delle due misure, messa in relazione il tasso di occupazione e con i valori medi ISEE delle famiglie che hanno presentato Dichiarazioni Sostitutive Uniche: il RDC è complementare al tasso di occupazione, con tassi di incidenza decisamente più elevati nel mezzogiorno rispetto al centro-nord. I buoni spesa sociali, invece, si caratterizzano per una maggiore omogeneità sul territorio nazionale e una più elevata relazione positiva con l’occupazione e valori ISEE determinati da redditi da lavoro.
Il RDC, inoltre, risulta destinato a una fascia prevalentemente sotto la linea di povertà, mentre i buoni spesa sociali sono una misura di sostegno all’area della vulnerabilità e della povertà intermittente. Infatti, mentre i buoni spesa sociali sono utilizzati in grande prevalenza per acquistare beni alimentari, il reddito di cittadinanza agisce su un raggio più ampio e meno diretto a soddisfare un bisogno specifico.
“Sono molte le differenze tra il bonus monetario diretto (es: il bonus Renzi), il reddito di cittadinanza e il buono sociale – spiega infine Emmanuele Massagli Presidente AIWA - Tralasciando le diverse finalità, bene concentrarsi sul metodo. Il primo è uno strumento che non si scarica sui consumi e viene destinato a risparmio. La seconda è una misura assistenzialistica che poco attiva la persona e che supera gli enti locali. Il terzo, contemporaneamente, implica maggiori consumi, incoraggia lavoro regolare e genera gettito. Per questo mi aspetto che il Governo torni a riflettere anche sugli altri dispositivi che si avvantaggiano di questo metodo: mi riferisco ai fringe benefit, da strutturare definitivamente su cifre coerenti con il costo della vita attuale, e al welfare aziendale sociale regolato dall'articolo 51, comma 2 del TUIR, da ampliare prevedendo servizi aggiuntivi come, ad esempio, le spese per gli affitti degli studenti fuori sede, la mobilità sostenibile, il sostegno al terzo settore, le spese condominiali e le bollette.”
“La collaborazione e il connubio tra pubblico e privato – conclude Mariacristina Bertolini Direttore Generale e Vicepresidente Up Day – è fondamentale per fornire a cittadini e lavoratori soluzioni rapide a costo zero, proprio come abbiamo fatto nel periodo di pandemia, supportando i Comuni nell’erogazione dei titoli di servizio. Strumenti per aziende ed enti volti a migliorare la vita di tutti in un contesto di trasparenza e collaborazione”.

Febbraio 22, 2023
News
Cadhoc per Mediaworld: scegli tu se spendere sul sito o nel punto vendita
Novità per il partner Mediaworld. Puoi convertire i tuoi buoni acquisto Cadhoc in Gift Card Mediaworld, utilizzabili sia sul sito e-commerce Mediaworld.it che nei punti vendita Mediworld di tutta italia.
Si tratta di una innovazione attesa dai numerosi utilizzatori dei buoni regalo Cadhoc proposti da Day gruppo Up, strumento ideale per incentivare, fidelizzare e motivare collaboratori, clienti e fornitori.
Cadhoc può essere speso direttamente in più di 30.000 partner di prestigiosi brand come Amazon, Zalando e appunto Mediaworld.
Oggi scopriamo nel dettaglio come utilizzare Cadhoc per fare acquisti con Mediaworld.
Come trasformare i buoni acquisto Cadhoc in Gift Card Mediaworld
Registrandoti sulla app “Buoni Up Day” o sul portale dedicato agli utilizzatori delle soluzioni Up Day, puoi gestire i Buoni Acquisto Cadhoc in maniera semplice e pratica.
Se utilizzi già la soluzione Buoni Pasto o Welfare all’interno della app, non occorre fare una nuova registrazione. Se invece non sei ancora registrato, in pochi passaggi puoi attivare il tuo account Up Day. Ti basterà scaricare dagli store la app o accedere al portale.
Se la tua azienda ti ha regalato dei buoni Cadhoc cartacei e vuoi convertirli in gift card Mediaworld, come prima cosa dovrai caricare i tuoi buoni in Wallet. Accedi alla sezione "Carica buono" e inserisci N°di serie e PIN che trovi sul buono.
In HOME visualizzi il valore totale dei buoni caricati.
Per attivare Cadhoc digitale ed iniziare lo shopping clicca sul pulsante "SOLUZIONI" in alto a destra e seleziona “AGGIUNGI PRODOTTO” sotto la voce "Buoni Acquisto". Inserisci il Codice Fiscale ed il Codice di Attivazione che
hai ricevuto via mail e clicca su “CONFERMA”.
Questa operazione ti verrà chiesta solo la prima volta.
In HOME visualizzi subito l’importo a tua disposizione.
Da buoni acquisto Cadhoc a Gift Card Mediaworld
Dopo aver attivato i buoni Cadhoc puoi entrare nella sezione GIFT CARD e utilizzarli per acquistare le gift card Mediaworld.
Qui puoi selezionare le gift card tra i tagli a disposizione. Verrà scalato dal tuo Wallet il valore di pari importo. (ATTENZIONE: in caso di soli buoni caricati, dovrai selezionare un valore di buoni carburante pari all'importo del buono Cadhoc, in quanto i buoni Cadhoc caricati non sono frazionabili).
Una volta effettuato l’acquisto trovi le gift card aquistate nel tab “UTILIZZA”. Per visualizzare la gift card e le relative istruzioni clicca su “APRI GIFT CARD”.
Puoi scegliere se utilizzare la Gift Card Mediaworld per acquisti online o recarti un uno dei tanti punti vendita presenti sul territorio italiano.

Gennaio 12, 2023
News
UP DAY SI QUALIFICA COME SOCIETÁ BENEFIT
E’ con grande orgoglio che annunciamo che da oggi Up Day è la prima filiale internazionale del Gruppo Up a qualificarsi come “Società Benefit”, affiancata nel progetto dalla società PwC.
La qualifica ha lo scopo di formalizzare l’impegno già assunto dall’azienda in ambito ESG sulle tematiche di equità, trasparenza, inclusività e vicinanza al territorio, che fanno parte del suo DNA e della visione di gestione aziendale, mutuati anche dalla Capogruppo, la francese Gruppo Up, che ha la stessa volontà di diventare “entreprise à mission” entro questo mese.
Cos'è una società benefit
La Società Benefit rappresenta un modello innovativo, che valorizza l’aspetto umano e sociale del fare impresa, poiché persegue, oltre agli obiettivi di profitto, una o più finalità di beneficio comune, operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territorio e ambiente. Concetto giuridico introdotto in Italia nel 2016, come primo Paese UE dopo gli Stati Uniti, rappresenta un’evoluzione del concetto stesso di azienda. Non sono infatti una no profit ma rappresentano l’espressione di un paradigma più evoluto: integrano nel proprio oggetto sociale, oltre ai propri interessi economici e obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo (o di ridurre quello negativo) nei confronti della comunità e dell’ambiente, con l’obiettivo di creare anche del valore condiviso.
Un nuovo statuto societario
In tal senso, è stato modificato lo statuto societario di Up Day con la variazione della denominazione e l’inserimento nell’oggetto sociale delle attività che l’azienda si propone di perseguire per il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale a beneficio comune, che rientrano in 4 aree d’azione:
GOVERNANCE: promuovere e attuare un fare impresa sostenibile e trasparente nell’ambito della governance societaria e dei processi aziendali;
LAVORATORI: creare un ambiente lavorativo inclusivo e libero da qualsiasi forma di discriminazione, che possa garantire parità di opportunità a tutti i lavoratori, a prescindere dalle circostanze personali di ciascuno, permettendo di riequilibrare vita personale e professionale, promuovendo il benessere personale e la crescita professionale, anche nell’ottica della più proficua integrazione in azienda;
AMBIENTE: ridurre e, per quanto possibile, eliminare esternalità con impatto negativo sull’ambiente, implementando logiche di sostenibilità ambientale, anche al fine di contribuire alla transizione ecologica;
STAKEHOLDERS: valorizzare i territori e il loro tessuto economico-produttivo, selezionando nuovi piccoli esercizi commerciali locali che possano erogare i loro servizi nell’ambito dell’attività caratteristica della Società; supportare economicamente organizzazioni no-profit locali e non, coerentemente con i valori del Gruppo a cui la Società appartiene, sostenendo le categorie più deboli, promuovendone l’inclusione sociale e culturale nella comunità.
Le funzioni e i compiti volti al raggiungimento delle finalità di beneficio comune, previste dall’Oggetto sociale, saranno attribuite a un Responsabile affiancato da un Gruppo di lavoro dedicato.
La direzione di Up Day
“Diventare una Società Benefit è sinonimo non solo della naturale concretizzazione delle azioni compiute da Up Day negli ultimi anni, ma rappresenta anche la volontà di impegnarci affinché ogni nostra decisione e ogni nostra attività possa generare un impatto positivo. Siamo infatti convinti che la ricerca del profitto non possa più essere l'unico obiettivo che un'azienda deve perseguire: è sempre più importante prevedere di ridistribuire parte di questa ricchezza anche a chi ha contribuito a crearla, dipendenti e tutta la filiera con cui collaboriamo.
È quindi con molto orgoglio che annunciamo che Up Day è la prima filiale internazionale del Gruppo Up a qualificarsi come Società Benefit.” Dichiara Marc Buisson Presidente e Amministratore Delegato Up Day.
“La nostra azienda ha tra i suoi asset fondanti la responsabilità sociale e l’economia solidale, ed è infatti sempre stata orientata verso lo sviluppo e l’implementazione di pratiche sostenibili finalizzate a creare valore. La nostra volontà di essere vicini a temi sociali e di equità e trasparenza per rendere coerente il nostro percorso, si concretizza quindi in questa importante qualifica a Società Benefit.
Ed è proprio nell’ottica di equità e di valore partecipato, che anche quest’anno abbiamo deciso di condividere con i dipendenti gli ottimi risultati raggiunti erogando 2.700€ ciascuno, sotto forma di welfare aziendale, per affiancarli e supportarli nella vita di ogni giorno.” Conclude Mariacristina Bertolini Vicepresidente e Direttore Generale Up Day