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Lifelong learning: quando la formazione diventa permanente
Il lifelong learning permette di accrescere le competenze di una persona in ambito professionale e sociale. Scopri come possono beneficiarne i lavoratori e come può migliorare il benessere lavorativo.
Nel corso della loro vita le persone apprendono continuamente nuove cose: si tratta di un processo naturale e inevitabile, che consente loro di adattarsi al meglio alle nuove fasi della vita che man mano si trovano ad affrontare. Quando si parla di lifelong learning, però, non ci si riferisce a questo tipo di apprendimento, ma a una formazione più specifica e mirata.
Quando viene applicato al contesto aziendale, rappresenta un’opportunità di crescita per i lavoratori, e, di riflesso, anche per l’impresa stessa.
Ecco cos’è il lifelong learning e come può essere impiegato per migliorare il benessere lavorativo.
Che cosa significa lifelong learning?
Il termine si può tradurre con formazione permanente e viene utilizzato per indicare un processo intenzionale di apprendimento di nuove competenze da parte di un individuo.
Quello di lifelong learning è un concetto piuttosto recente, che si è sviluppato negli anni ’70 e ’80 del ‘900 soprattutto in riferimento alla formazione scolastica e universitaria. In tempo di crisi economica, infatti, sembrava sempre più evidente che lo studio non fosse più in grado di offrire le garanzie di accesso ad una qualità di vita e una società migliori.
Con il passare del tempo il concetto si è spostato dall’ambito scolastico e collettivo a quello economico e individualistico, divenendo un mezzo che il singolo individuo può impiegare per migliorare le proprie possibilità in ambito professionale e per ottenere una posizione più prestigiosa all’interno della società.
A partire dagli anni 2000, poi, la Comunità Europea ha indicato il lifelong learning come lo strumento migliore per garantire lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza e su uno sviluppo economico sostenibile: la cosiddetta learning society, per vivere nella quale l’apprendimento continuo è fondamentale.
A cosa serve il lifelong learning e perché può migliorare il benessere lavorativo
Il concetto di lifelong learning è sempre più associato all’ambito lavorativo perché si è visto come la formazione continua sia un vero e proprio strumento di welfare aziendale, che aiuta a migliorare il benessere lavorativo e a rendere i lavoratori più competitivi.
Come può migliorare il benessere lavorativo
Il lifelong learning, quindi, rappresenta una condizione fondamentale per la permanenza nel mondo del lavoro. Il potenziamento delle competenze già acquisite, e l’apprendimento di nuove skill, serve:
- per migliorare la propria produttività;
- per superare le difficoltà legate ai cambiamenti sempre più repentini che si verificano in ambito lavorativo;
- per favorire un’eventuale ricollocazione nel mondo del lavoro.
I vantaggi per le aziende
Va da sé che per un’azienda avere collaboratori sempre aggiornati rappresenti un valore aggiunto ed è per questo che molte imprese decidono di investire nel campo della formazione continua. Ecco quali sono i vantaggi dell’investire nel lifelong learning:
- aumento della produttività. I dipendenti che migliorano la propria preparazione e acquisiscono nuove competenze, di solito, acquisiscono anche una maggiore dimestichezza con strumenti e tecnologie innovativi. In conseguenza di ciò, aumenta anche l’efficienza nello svolgimento delle loro mansioni, che porta ad un aumento generale della produttività;
- aumento della competitività. Avere collaboratori sempre aggiornati rende le aziende più competitive sul mercato;
- aumento della comprensione della Mission aziendale. Non basta avere una cultura aziendale ben definita perché questa venga assimilata dai propri dipendenti. Bisogna anche fornire loro gli strumenti per comprendere come funziona l’attività che svolgono, quali sono gli obiettivi da raggiungere e i modi migliori per ottenere determinati risultati;
- fidelizzazione dei dipendenti. Investire nella formazione continua dei propri collaboratori dimostra loro che l’azienda ha davvero a cuore il loro benessere. Di conseguenza, i lavoratori si sentiranno più partecipi delle sue sorti e svilupperanno una fedeltà al marchio che si rifletterà anche sulla sua immagine pubblica;
- riduzione del turnover. Acquisire e formare nuovo personale rappresenta un costo che pesa fortemente sul bilancio di un’azienda. Garantire ai lavoratori un ambiente stimolante, che li metta nelle condizioni di esprimere le proprie potenzialità e offra loro riconoscimenti per i risultati raggiunti è il modo migliore per trattenere i talenti e impedire che si rivolgano altrove. Uno dei tanti mezzi per ottenere questo obiettivo è proprio fornire loro una formazione continua.
La formazione permanente come strumento di motivazione per il dipendente
La formazione permanente è un’opportunità che le aziende non possono proprio lasciarsi sfuggire. Ma qual è il modo migliore di sfruttarla per motivare i propri dipendenti?
Creando un vero e proprio ecosistema di apprendimento, capace di toccare in maniera trasversale persone di tutte le età e livello di studio.
Quali caratteristiche deve avere l’istruzione per un adulto
Prima di vedere come è possibile creare un ecosistema di apprendimento che rappresenti un vero valore aggiunto per l’azienda, cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche che deve avere l’offerta formativa rivolta a un adulto per essere efficace:
- deve fare leva sulla motivazione. Mentre un bambino studia soprattutto perché sollecitato dalle persone che lo circondano, un adulto sceglie di continuare ad imparare spinto da motivazioni individualistiche (come il desiderio di migliorare la propria cultura personale o di aumentare l’autostima, la voglia di ottenere soddisfazioni personali e di migliorare la qualità della vita);
- deve intercettare la disponibilità e il bisogno di apprendere. Perché la formazione risulti efficace, deve far leva sulla disponibilità di una persona ad apprendere cose nuove e sulla sua voglia di imparare;
- deve tenere conto delle esperienze pregresse. Mentre un bambino è come un quaderno intonso sul quale ci si appresta a scrivere per la prima volta, un adulto è come un libro in parte già scritto. L’offerta formativa rivolta ai lavoratori deve tenere conto del bagaglio di competenze e di esperienze che ciascuno si porta dietro. Bagaglio che, se non viene preso in considerazione, può diventare un ostacolo;
- deve essere improntata sulle reali necessità dei lavoratori. Prima di avviare qualsiasi percorso di formazione, è necessario eseguire delle indagini mirate per capire quali siano le competenze dei dipendenti che hanno bisogno di essere affinate.
Come favorire il lifelong learning in azienda
Per favorire la formazione permanente nella propria azienda e far sì che rappresenti un vantaggio per i lavoratori e per l’impresa stessa si hanno a disposizione diversi strumenti, che diventano sempre più articolati con l’avanzare dei progressi in campo tecnologico:
- mentorhsip. È forse il tipo di insegnamento più semplice e longevo, in quanto permette ai lavoratori di formarsi direttamente sul campo, seguendo l’esempio di chi ha più esperienza di loro. Caduto progressivamente in disuso in Italia, il concetto di mentorship è invece tenuto in gran conto all’estero;
- organizzazione di un corso di aggiornamento dal vivo. Il corso di aggiornamento è il primo strumento che un’impresa ha per garantire al proprio personale una formazione personale continua;
- e-learning. Le nuove piattaforme di e-learning rappresentano un valore aggiunto per le aziende che decidono di investire nella formazione dei lavoratori, in quanto offrono maggiori possibilità e flessibilità;
- business games, si tratta di efficaci strumenti per aumentare la motivazione delle persone. Essi ricreano determinate situazioni in un ambiente controllato e permettono a chi vi partecipa di mettere a frutto la propria capacità di problem solving;
- T – Group. Si tratta di gruppi di discussione ai quali si prende parte per più giorni consecutivi.
Non solo formazione professionale
La formazione permanente non deve avere come unico obiettivo il miglioramento delle competenze professionali. Perché rappresenti un vero valore aggiunto per il dipendente e migliori davvero la sua qualità della vita deve toccare anche ambiti che esulano dall’ambiente di lavoro.
In questo senso, oltre all’organizzazione di corsi di perfezionamento e aggiornamento interni all’azienda, si deve prevedere l’offerta di corsi e percorsi formativi esterni all’ambiente di lavoro (ad esempio corsi di lingue o informatica), che possono essere ricompresi nei piani di welfare aziendale. Ad esempio, si possono creare pacchetti personalizzati ai quali si può accedere attraverso l’impiego dei voucher welfare offerti al lavoratore come premio di risultato.