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Giugno 05, 2020
Buoni Pasto

Buoni pasto e ferie: si ha diritto a riceverli?

I buoni pasto sono benefit erogati dal datore di lavoro ai dipendenti in sostituzione del servizio mensa. È possibile riceverli anche quando si è in ferie o spettano solo nelle giornate lavorative? Servizi accessori che le aziende possono erogare ai propri dipendenti, i buoni pasto rappresentano un vero e proprio servizio sostitutivo di mensa aziendale. Per questo la loro erogazione può subire delle limitazioni nel caso in cui il dipendente non sia presente sul luogo di lavoro. Vediamo se si ha diritto ad ottenere i buoni pasto anche quando si è in ferie e se li si può spendere durante le giornate non lavorative. Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto? Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie? Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie? Durante le ferie si ha diritto ai buoni pasto? I buoni pasto sono dei benefit che le imprese erogano di frequente ai propri dipendenti per sopperire alle esigenze di coloro che, a causa del lavoro, si trovano a dover mangiare spesso fuori casa. Nel momento in cui un lavoratore è in ferie, non ha necessità di consumare i propri pasti fuori casa a causa del lavoro, perciò non ha diritto a ricevere i buoni pasto. Ma entriamo più nel dettaglio. Questi buoni sono dei veri e propri mezzi di pagamento che hanno la finalità di sostituire il servizio di mensa aziendale e offrono numerosi vantaggi sia ai lavoratori, sia alle aziende che decidono di servirsene. Possono essere emessi sia in forma cartacea, sia in forma elettronica e possono venire erogati anche qualora sia presente un servizio di mensa aziendale: sarà poi il lavoratore a scegliere di quale dei due servizi usufruire. Secondo quanto previsto dal Decreto 122 del 2017, che regolamenta le modalità di erogazione e fruizione dei buoni pasto, hanno diritto a riceverli i lavoratori subordinati e coloro che hanno instaurato un rapporto di collaborazione non subordinato con i propri clienti. La prestazione di questi benefit rimane comunque subordinata al CCNL di riferimento e al contratto stipulato direttamente con l’azienda. I buoni pasto possono essere emessi sia in favore dei dipendenti che lavorano a tempo pieno, sia in favore di coloro che svolgono un tempo di lavoro parziale, anche quando l’orario di lavoro non prevede la pausa per consumare il pasto. Possono riceverli anche le risorse che prestano il loro lavoro in trasferta, a meno che non ricevano un’indennità per il vitto o un rimborso spese. Il lavoratore, quindi, ha diritto a ricevere un buono pasto per ogni giornata lavorativa. I giorni di ferie, non rientrando tra le giornate lavorative, non danno diritto al buono pasto. Le ferie non sono il solo caso in cui il dipendente di un’azienda non abbia diritto a ricevere il buono pasto. Tra gli altri casi in cui non si ha diritto a ricevere questo tipo di agevolazione ci sono: domeniche non lavorative e giornate festive non lavorate; permessi di lavoro che prevedono l’assenza del dipendente per l’intera giornata; festività; periodi di aspettativa; congedi per maternità facoltativa; congedi per malattia e infortunio; sciopero; permessi per la Legge 104 (se si sceglie di usufruire delle 3 giornate per intero); permessi sindacali. Chi, invece, prende un permesso di poche ore, e rimane quindi in ufficio per la maggior parte della giornata, ha comunque diritto ad usufruire del buono pasto, anche se non ha necessità di fare la pausa pranzo. Così come ne hanno diritto le lavoratrici in maternità non facoltativa e coloro che hanno un orario di lavoro ridotto per via dei permessi di allattamento. Alcune imprese, nei casi in cui i propri dipendenti svolgano un orario di lavoro ridotto, prendono la decisione di erogare i buoni pasto riducendone l’importo. Il datore di lavoro può comunque dare i buoni pasto ai dipendenti in ferie? Le disposizioni legislative in materia di erogazione dei buoni pasto sembrano lasciare poco spazio ai dubbi, quindi: il lavoratore che sta usufruendo del proprio periodo di ferie non ha diritto a ricevere i buoni pasto. Anche se la normativa non prevede che si possano ricevere i buoni pasto anche durante i giorni di ferie, questa possibilità non è però espressamente vietata. Il datore di lavoro, perciò, può comunque decidere di erogarli ai propri dipendenti. Sono le aziende, infatti, a decidere quale trattamento economico offrire ai lavoratori, sempre restando nei limiti della legge. Uno dei casi in cui i buoni pasto vengono erogati al lavoratore anche durante il periodo delle ferie può essere, ad esempio, quando la contrattazione aziendale preveda che questi ultimi facciano parte del premio di risultato. Molte aziende, infatti, offrono la possibilità di convertire il proprio premio di risultato in denaro o in servizi di welfare aziendale, come sono, appunto, i buoni pasto. Nel caso in cui vengano erogati anche nei giorni di ferie, durante le festività o in altre giornate non lavorative, decadono le agevolazioni fiscali che prevedono che i buoni pasto non siano assoggettati a tassazione e contribuzione (fino al limite di €5,29 per i buoni cartacei e a €7,00 per i buoni elettronici), pertanto il loro importo andrà a fare cumulo con il reddito imponibile e verrà tassato allo stesso modo dello stipendio. Nella maggior parte dei casi, comunque, i buoni pasto vengono erogati tenendo conto delle giornate di presenza effettiva che hanno determinato il diritto alla loro fruizione e rimangono perciò esclusi dal reddito da lavoro dipendente e quindi dalla tassazione. Il dipendente può spendere i buoni pasto mentre è in ferie? Per rispondere correttamente a questa domanda, bisogna innanzitutto tenere conto della differenza che c’è tra la spettanza dei buoni pasto e le modalità di utilizzo di questi ultimi. Se, infatti, il lavoratore in ferie non ha diritto al buono pasto giornaliero, ciò non vuol dire che non possa spenderlo durante le vacanze. Mentre in passato esisteva l’obbligo di spendere il buono pasto nel corso della giornata lavorativa, adesso tale obbligo è decaduto ed è stato sostituito dal limite sul cumulo dei buoni, che lascia al lavoratore un margine più ampio nella gestione di tale strumento di pagamento. Come indicato nel Decreto 122 del 2017, infatti, è possibile cumulare fino a 8 buoni pasto e spenderli sia singolarmente, sia tutti nello stesso momento. Va da sè, quindi, che se si ha la possibilità di accumulare un certo numero di buoni pasto, è anche possibile spenderli quando si è in ferie e durante le giornate festive. Insomma, non ci sono vincoli che impediscano di utilizzare i buoni pasto durante le vacanze, se non quello, appunto, di non poterne spendere più di 8 per volta, sia che si tratti di buoni cartacei, sia che si abbiano a disposizione dei buoni elettronici. Le limitazioni riguardano, piuttosto: il fatto che i buoni pasto vadano spesi per intero e non diano diritto a ricevere il resto; le categorie merceologiche (è possibile acquistare solo cibi pronti o prodotti alimentari) per le quali è possibile spenderli; le tipologie di esercizi nei quali è possibile effettuare i propri acquisti con questi strumenti di pagamento; il fatto che ogni buono sia nominale e non cedibile a terzi. Anche in questo caso, è sempre il Decreto 122/2017 a dirci presso quali esercizi si possono spendere i propri buoni pasto. Chi ha a disposizione dei buoni pasto può spenderli: nei servizi di mensa aziendale; presso le attività che effettuano la somministrazione di alimenti e bevande quali, ad esempio, bar e ristoranti; negli esercizi che effettuano la vendita al dettaglio di prodotti alimentari; presso le aziende agricole; in agriturismo; presso gli ittiturismi; nei mercati. Ovviamente, tali esercizi devono essere convenzionati con la società erogatrice dei buoni pasto. L’unico caso in cui un lavoratore non può spendere i buoni pasto durante il suo periodo di ferie è quando il contratto stipulato con l’azienda preveda delle limitazioni. Ad esempio, potrebbe contenere una clausola che impedisce al dipendente di spendere i buoni pasto al di fuori dell’ora di pranzo; o, ancora, potrebbe specificare che il loro utilizzo sia limitato alle sole giornate lavorative e alle giornate festive lavorate, escludendo quindi i giorni di ferie e le festività. Se hai dei dubbi a riguardo, quindi, controlla il tuo contratto di lavoro per verificare di poter spendere i tuoi buoni pasto durante le ferie. Riepilogando, durante i giorni di ferie i lavoratori non hanno diritto a ricevere i buoni pasto, ma possono comunque spenderli presso gli esercizi previsti dalla legge e convenzionati con la società emettitrice. Se l’azienda per cui lavorano decide di erogarli comunque, tali buoni non saranno esenti da tassazione, ma andranno a fare cumulo con il reddito da lavoro dipendente.
Aprile 23, 2020
News

Up Day sostiene aziende e dipendenti grazie ai nuovi strumenti digitali

In questi giorni di “lockdown” le imprese e i cittadini stanno imparando a confrontarsi con una nuova sfida, quella di gestire la propria vita da remoto.Le tecnologie sono diventate l'unico mezzo a disposizione per mantenere e sviluppare i rapporti tra le persone, che siano professionali o familiari. Up Day offre soluzioni digitali Anche in questo momento di difficoltà, Up Day è accanto alle aziende per affiancarle nel loro percorso di vicinanza con i collaboratori, con soluzioni flessibili e digitali che permettono ai clienti di offrire una gamma di servizi, anche tradizionali, in modo innovativo. Mai come in questo momento storico, infatti, digitale e innovazione possono rappresentare risorse preziose per agevolare la quotidianità, gli scambi e le relazioni del nostro tessuto sociale. Buono pasto come sostegno al reddito Il buono pasto, ad esempio, rappresenta in questo contesto uno strumento utile e un sostegno concreto per il reddito di tutte le persone che oggi continuano a lavorare in smart working, è più che mai importante averlo a disposizione in modalità elettronica, semplice e sicura. Buoni Up Day la nuova app per pagare la pausa pranzo Up Day ha sviluppato Buoni Up Day, la nuova applicazione per il mobile payment, disponibile negli store in versione iOS e Android e utilizzabile in tutta Italia. L’app costituisce la versione 2.0 della precedente. Ha il duplice obiettivo di rendere più pratica la gestione da parte delle aziende e più immediata la fruizione per gli utilizzatori : pagare la pausa pranzo e monitorare l’andamento dei buoni pasto, è facile, immediato e sicuro. I buoni pasto possono essere caricati nella app e utilizzati per il pagamento diretto all’interno della rete di esercenti attiva per questo servizio.  Buono pasto elettronico: maggiore esenzione fiscale nel 2020 Inoltre, il buono pasto elettronico è ancora più conveniente: dal 1° Gennaio 2020, con le modifiche apportate dalla legge di bilancio, la versione elettronica è diventata due volte meno cara di quella cartacea: mentre per il formato tradizionale la soglia di esenzione fiscale scende da 5,29 a 4 euro al giorno, per quello digitale aumenta da 7 a 8 euro. Accanto al network degli affiliati Up Day inoltre, è anche al fianco del network di affiliati che, grazie alla digitalizzazione e alla dematerializzazione, ricevono pagamenti con puntualità, oggi più che mai indispensabile per la liquidità del sistema-Paese. Soluzioni customizzate di welfare Già da tempo, e in questo momento strumento più che mai alleato per i lavoratori, Up Day propone soluzioni customizzate di welfare aziendale, attraverso piattaforme digitali all’avanguardia che consentono di comporre un piano personalizzato di flexible bene­ts, volto a sostenere il work life balance di ogni dipendente, secondo gli obiettivi di budget dell’Impresa. Iniziativa di solidarietà più forti insieme Day ha inoltre aderito all'iniziativa 'Più forti insieme' della Fondazione Sant'Orsola dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. Dalla metà di marzo infatti, Up Day, ha messo a disposizione gratuitamente una piattaforma Welfare costituita ad hoc, per permettere ai dipendenti dell’Ospedale che ne hanno fatto richiesta, di utilizzare voucher del valore di 1.000 euro l’uno destinati al pagamento di baby sitter, educatori a domicilio, badanti e colf, quelle risorse cioè che in questo periodo frenetico sostengono i sanitari, spesso impegnati al lavoro oltre il. Semplificare la vita Semplificare la vita, questo è ciò che chiedono oggi i collaboratori: avere soluzioni che possano accompagnarli sia in questo momento difficile che nella ripartenza, quando l’emergenza sarà conclusa. Up Day, forte delle sue 20mila aziende clienti, con 700mila utilizzatori giornalieri in 110mila esercizi convenzionati per un totale di 100 milioni di buoni emessi ogni anno è il partner ideale delle imprese per garantire servizi facili e innovativi all’altezza dei bisogni delle persone.
Aprile 14, 2020
News

La App di Last Minute Sotto Casa si arricchisce per Emergenza Covid

La app di Last Minute Sotto Casa, la soluzione innovativa proposta da Up Day per la lotta allo spreco alimentare, ha da oggi una nuova funzione chiamata “Offerta Emergenza Covid19” per contribuire a fare fronte all’emergenza. Un sostegno concreto ai cittadini e agli esercenti L’obiettivo che Up Day si propone è quello di offrire un nuovo e concreto servizio agli esercenti e ai cittadini, a cui viene chiesto sempre più di non allontanarsi da casa e per questo motivo ha approntato un’importante modifica alla sua App anti-spreco. Caratteristiche della app L’App, oggi scaricata da circa 100.000 utenti, nella sua versione tradizionale consente ai negozi con prodotti alimentari in prossimità della scadenza di informare i cittadini che si trovano nelle vicinanze dell’opportunità di acquisto di prodotti a prezzi scontati, spesso del 50% o 60%. Spesa pronta e imbustata a domicilio La nuova funzione, sviluppata in collaborazione con le digital agencies Archibuzz e Synesthesia, consente ai negozianti di informare, tramite notifica push ‘live’, i cittadini di zona circa l’attività specifica del negozio, i suoi orari, i nuovi arrivi di prodotti ma soprattutto sui servizi aggiuntivi offerti, come la possibilità di avere la spesa pronta e imbustata o consegnata a domicilio. L'unica app con notifiche 'live' dai negozianti In questo periodo di emergenza sanitaria, l’App LastMinuteSottoCasa ha il primato di essere l’unica in Italia che, in modalità diretta push, offre la possibilità ai negozianti di informare i cittadini sui diversi servizi quotidianamente messi a disposizione. Scaricabile su iOS e Android Uno strumento unico, scaricabile dagli store iOS e Android o da aggiornare per chi è già utente, per entrambe le parti che naturalmente potranno beneficiarne fino a fine emergenza in modo totalmente gratuito. Con la app di LMSC vincono tutti! Dice Marc Buisson presidente e amministratore delegato di Up Day: “In Up Day da sempre siamo attenti alle iniziative di carattere sociale. In questo particolare momento storico, abbiamo quindi pensato a come poter dare il nostro contributo, ragionando sulla crescente importanza dei negozi di vicinato per le famiglie, così da non allontanarsi troppo da casa e, allo stesso tempo, sull’aiuto concreto che possiamo dare agli esercenti per farsi conoscere il più possibile. Per metterlo in pratica, uno dei nostri pensieri è andato alla nostra app anti-spreco LastMinuteSottoCasa che da sempre rappresenta una soluzione WinWinWin per tutti gli attori coinvolti.”  
Gennaio 31, 2020
Buoni Pasto

Più smart con i buoni pasto elettronici Day

Con l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2020 sui Buoni Pasto, è confermata la scelta da parte dello Stato di incentivare lo strumento digitale, nel segno dell’innovazione.Da gennaio 2020 infatti è aumentato il tetto di esenzione fiscale del buono pasto elettronico che è passato da 7 a 8 euro ed è diminuito invece quello del buono pasto cartaceo da 5,29 a 4 euro. Un grande cambiamento in cui è chiaramente tangibile la convenienza, sia per i dipendenti che per le aziende, ricevere e fornire il buono pasto elettronico. Il buono pasto elettronico Day Up Day, già da diversi anni ha nel suo paniere di servizi questo tipo di buono pasto dematerializzato e conta numerosi clienti sul territorio nazionale e migliaia di esercizi affiliati abilitati con il pos che consente la letture delle card magnetiche. Rende la vita smart La versione digitale del “servizio sostitutivo di mensa” offre una grande libertà di scelta e si utilizza attraverso i POS in tutti i locali convenzionati. È disponibile in due versioni, entrambe con la possibilità di diventare card personalizzabili multiservizio. La versione Flex In questa versione Il blocchetto dei buoni è tutto in una card, per una maggiore libertà di utilizzo. A disposizione per l’azienda e per i dipendenti, un’area riservata online di facile utilizzo, in cui è possibile ricaricare le card e consultare e controllare i dati. La versione Economy Questa è la soluzione ideale per realtà con molti dipendenti, in quanto permette il massimo controllo sui costi ed è deducibile al 100% senza limiti di valore. Si utilizza nei giorni di presenza e negli orari definiti, con spesa a consumo e pagamento a consuntivo. Si può ricaricare dalla propria area riservata e controllarne i dati di utilizzo. Praticità di utilizzo Oltre ai vantaggi economici dell’innalzamento della soglia di esenzione, il buono pasto elettronico consente agli utilizzatori maggior praticità d’uso rispetto ai buoni pasto cartacei che sono deperibili e possono essere smarriti o furtati. Si abbattono anche i costi di consegna. Spendibilità Inoltre sono collegati ad una rete selezionata di partner tecnologizzati, spesso convenzionati proprio in base alle esigenze del cliente. Negli ultimi anni la rete di partner con il POS Up Day è cresciuta enormemente, rendendo il servizio fruibile su tutto il territorio. Informazioni Day con il suo buono pasto elettronico è pronta a guidare le aziende verso questa importante novità normativa. Per avere maggiori informazioni puoi contattare il team dei nostri esperti al numero verde 800 834 009 oppure inviare una mail all’indirizzo info@day.it  
Gennaio 08, 2020
Buoni Pasto

Buoni pasto scaduti. Cosa fare?

Può capitare di avere dei buoni pasto appena scaduti e non spesi entro i termini indicati sui ticket stessi o all'interno della app Buoni Up Day . Cosa fare in questi casi? Un dipendente di un’azienda privata o pubblica non deve rivolgersi direttamente ad Up Day  chiedendo la sostituzione dei suoi buoni pasto, ma deve recarsi dal proprio ufficio del personale, o chi solitamente segue l’amministrazione e la gestione dei buoni pasto. E' l'azienda a richiedere il reso L'eventuale procedura di reso è in capo all'azienda e non è appannaggio del singolo lavoratore. Se la procedura di reso dovesse essere prevista dal contratto di convenzione stipulato con la società emittente, verrà verificata la finestra di tempo prevista per poter rendere i buoni scaduti. Spendere i buoni entro la scadenza A questo proposito, il dipendente non può pretendere che la sua azienda avvii la procedura di reso anche qualora essa fosse prevista da contratto. Il lavoratore è infatti tenuto a spendere i suoi ticket entro la data di scadenza chiaramente indicata. È sua responsabilità non perdere il benefit riconosciuto. Il dipendente deve rivolgersi al suo ufficio del personale Vengono presi in considerazione solo i buoni restituiti dall'azienda acquirente e non dal singolo dipendente. L'eventuale rimborso infatti avviene nei confronti dell'azienda e non del lavoratore. Per conoscere i dettagli circa la modalità di reso, l'ufficio preposto dell'azienda cliente deve contattare l'Assistenza Clienti Day per avere dettagli specifici. Il settore pubblico Per le aziende pubbliche il reso dipende dalle condizioni di gara stipulate. Ogni tipologia di contratto può prevedere una tempistica e una modalità di reso differenti. È sempre l’ufficio preposto agli ordini dei buoni pasto a seguire le modalità di reso previste e mai il singolo dipendente pubblico. I buoni resi devono essere integri E’ importante segnalare che i buoni pasto cartacei da rendere non vanno scarabocchiati, strappati, tagliati o non sarà possibile verificarne l’autenticità tramite lettura ottica.
last minute di buoni pasto e buoni regalo
Novembre 25, 2019
Buoni Pasto

Libero professionista? Scopri i buoni pasto Day e risparmia anche tu!

Ultima chiamata per scaricare fatture della pausa pranzo tramite buoni pasto! Accendiamo i riflettori sui liberi professionisti e sulla possibilità di avvalersi di questo importante strumento per godere di vantaggi fiscali. Partite Iva: recupero delle spese in pausa pranzo [caption id="attachment_17946" align="alignleft" width="300"] Dayshop, e-commerce dei buoni pasto Up Day[/caption] Chi ha Partita Iva sa che può scaricare come spesa di rappresentanza le spese di vitto e alloggio inerenti al lavoro. E' necessario però che venga emessa ogni volta relativa fattura, fondamentale ai fini fiscali. Quando si spende piccoli importi il gestore dell'esercizio non è propenso a emettere fattura, soprattutto per il tempo che occorre per il documento. L'orario della pausa pranzo è limitato e la fila in cassa da evitare. Il libero professionista può optare per la soluzione buoni pasto, con i quali pagare, senza necessità di fattura parlante. I ticket sono l'ideale anche  per piccoli importi o nelle gastronomie dei supermercati. Quanto si recupera In questo modo, la tua dichiarazione dei redditi diventa più leggera portando in detrazione  il 75% delle spese e tutta l’IVA (al 10%), fino a un importo massimo pari al 2% del tuo fatturato (questa percentuale comprende anche altre spese come alberghi ecc.). Buoni pasto o buoni regalo? Se l'esigenza è quella di fare un omaggio ai propri clienti migliori c'è un'altra soluzione da prendere in considerazione: i buoni regalo Cadhoc. Cadhoc è uno strumento compatibile con tutti i comportamenti d’acquisto. L’unico che spendi nei brand più noti sul territorio nazionale e che può essere convertito in buoni dei partner più cliccati del web. Chi riceve Cadhoc sceglie cosa regalarsi. Per questo è uno strumento sempre gradito e benvoluto. Buoni pasto o buoni regalo, non rimane molto tempo per acquistare entro il 2019, fatturare e ricevere i relativi ticket. Per questo ci sono due soluzioni d'acquisto. Acquisto di buoni su sito e-commerce Per acquistare buoni pasto in modo veloce e pratico è a disposizione Dayshop, sito e-commerce creato da Up Day Ristoservice Spa. 4 step e l'ordine è fatto. Qui la Guida dedicata. Per i buoni regalo invece il sito di riferimento è CadhocShop, simile a Dayshop, con la stessa facilità d'uso, garantita dal fatto che si tratta di un sito responsive. Utilizzabile, quindi, anche da smartphone o tablet. Qui la Guida dedicata. Contatto diretto Chi necessita di condizioni diverse da quelle standardizzate degli e-commerce può rivolgersi all'infoline al Numero Verde 800834009: i professionisti che rispondono ascoltano le esigenze specifiche e accompagnano all'acquisto tramite contatto diretto. Mail info@day.it.
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