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Tirocini e stage: tutto quello che c’è da sapere su rimborsi e buoni pasto
Il tirocinio, o stage, è uno strumento utile ai giovani per inserirsi nel mondo del lavoro. In questa guida abbiamo raccolto tutte le risposte alle domande sulla retribuzione per le varie tipologie di tirocinio, compreso il diritto a ricevere o meno i buoni pasto.
Quanto dovrebbe essere retribuito per legge uno stage o un tirocinio? Fino a qualche anno la risposta a questa domanda la potevano dare solo le aziende, che decidevano autonomamente se dare o non dare agli stagisti e ai tirocinanti un rimborso più o meno consono al loro contributo all’attività. Dopo anni e anni di abusi e di sfruttamento indiscriminato di giovani neolaureati ed alle prime armi, nel 2013 la riforma Fornero ha imposto che ad ogni tirocinio “formativo e di orientamento” debba corrispondere una qualche forma di rimborso spese, lasciando poi ai consigli regionali la responsabilità di definire le modalità e gli standard delle indennità di questi lavoratori con contratti atipici. Con la legge di Bilancio 2022, poi, sono state introdotte delle ulteriori novità riguardanti la retribuzione del tirocinio extracurricolare.
Vuoi saperne di più sulla retribuzione e sui benefit che spettano a coloro che svolgono un tirocinio? In questa guida trovi tutte le informazioni che ti servono.
- Qual è la differenza tra stage, tirocinio curricolare e tirocinio extracurricolare?
- Tirocinio curricolare: cos’è?
- Tirocinio extracurricolare: cos’è?
- Tirocinio extracurricolare: cosa dice la normativa?
- Stage e buoni pasto: i tirocinanti possono riceverli?
- Tirocinio extracurricolare: la mappa dei rimborsi
Qual è la differenza tra stage, tirocinio curricolare e tirocinio extracurricolare?
Chi vuole avvicinarsi al mondo del lavoro e ha poca esperienza può rimanere confuso nel sentir parlare di stage, tirocini curricolari ed extracurricolari, alternanza scuola-lavoro e così via.
Se, infatti, tutti questi termini si riferiscono a dei tirocini formativi pensati per far acquisire ai giovani competenze pratiche e aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro, questi strumenti hanno delle notevoli differenze, sia per quanto riguarda le modalità di attuazione, sia per quanto riguarda l’eventuale retribuzione dovuta al tirocinante durante il suo periodo di formazione presso un’azienda.
Iniziamo subito col dire che stage è un altro termine che viene utilizzato per indicare il tirocinio, sia curricolare sia extracurricolare. La vera differenza è tra i due tipi di tirocinio:
- Il tirocinio curricolare;
- Il tirocinio extracurricolare.
Tirocinio curricolare: cos’è?
Il tirocinio o stage curricolare è una modalità di lavoro che si svolge all’interno di un percorso formativo ed è promosso direttamente dagli enti scolastici.
Uno studente, quindi, svolge lo stage o tirocinio curriculare mentre sta ancora studiando: in questo modo ha la possibilità di fare esperienza sul campo, acquisire nuove competenze che vadano ad arricchire il CV e verificare che quelle già acquisite siano funzionali al lavoro pratico.
Trattandosi di un progetto formativo finalizzato al completamento di un percorso di studi, il tirocinio o stage curriculare non è considerato come un convenzionale rapporto lavorativo subordinato, pertanto non prevede il diritto a ricevere alcuna retribuzione.
Per l’attivazione di un tirocinio curricolare, tuttavia, tra soggetto promotore, soggetto ospitante e tirocinante devono stipulare un’apposita convenzione e predisporre di un piano formativo condiviso.
Della categoria dei tirocini curricolari fa parte anche l’alternanza scuola-lavoro promossa nella scuola secondaria di secondo grado per aiutare gli studenti ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Tirocinio extracurricolare: cos’è?
Il tirocinio extracurricolare è uno stage che ha la finalità di aiutare i giovani o i disoccupati ad inserirsi o a reinserirsi nel mondo del lavoro. Secondo la normativa, si possono individuare tre tipologie di tirocini extracurricolari:
- tirocini formativi e di orientamento. Sono percorsi finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel periodo di transizione tra scuola e lavoro. Questo tipo di tirocinio si rivolge alle persone che hanno conseguito un titolo di studio entro e non oltre 12 mesi;
- tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro. Sono percorsi che hanno la finalità di aiutare le persone a inserirsi, o reinserirsi, nel mondo del lavoro. Sono rivolti principalmente a disoccupati (anche in mobilità) e inoccupati. Possono prendere parte a questi tirocini anche i lavoratori che si trovano in regime di cassa integrazione
- tirocini di orientamento e formazione o di inserimento/reinserimento in favore di disabili di cui all’articolo l, comma l, della legge n. 68/99, persone svantaggiate ai sensi della legge n. 381/91 nonché richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
Tirocinio extracurricolare: cosa dice la normativa?
L’istituto del tirocinio è regolamentato in maniera generale dall’articolo 18 della Legge 196/1997. Nel 2012, con la Legge 92/2012, la definizione delle linee guida in materia di tirocini è stata demandata alle regioni.
Nel 2017, la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano ha emanato le “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento”. Tra le regole stabilite da questo documento ci sono:
- l’individuazione dei soggetti che possono fungere da promotori;
- i limiti per i soggetti ospitanti, che non possono realizzare più di un tirocinio con il medesimo tirocinante;
- la durata massima del tirocinio, che non deve essere inferiore ai due mesi (un mese per i tirocini svolti presso le attività stagionali) e non superare i 12 mesi per quanto riguarda i tirocini formativi e di orientamento e per i tirocini di inserimento/reinserimento al lavoro e i 24 mesi per i tirocini svolti da persone con disabilità;
- i casi in cui il tirocinante può richiedere la sospensione dello stage, che comprendono maternità, malattia e infortunio;
- le condizioni di attivazione, che prevedono che il tirocinante non possa sostituire i lavoratori subordinati nei periodi di picco dell’attività né il personale assente per maternità, malattia o ferie;
- le modalità di attivazione e le garanzie assicurative che il soggetto ospitante deve garantire ai tirocinanti;
- le modalità di attuazione del tirocinio;
- il numero massimo di stagisti per azienda;
- le funzioni del tutor che dovrà seguire lo stagista per tutta la durata del tirocinio;
- l’importo minimo dell’indennità di partecipazione (la retribuzione per lo stage extracurricolare viene fissata autonomamente dalle regioni), che prevede una retribuzione su base mensile non inferiore ai 300 euro lordi. Nel caso in cui i tirocinanti siano lavoratori sospesi o precettori di forme di sostegno al reddito, in quanto fruitori di ammortizzatori sociali, l’indennità non viene corrisposta. L’indennità percepita per la partecipazione a un tirocinio è assimilata ai redditi da lavoro dipendente.
Inoltre, la Legge di Bilancio 2022 (Legge 234/2021, art. 1, commi 720-726), ha introdotto delle misure per contrastare gli abusi che possono verificarsi durante lo svolgimento dei tirocini extracurricolari.
Stage e buoni pasto: i tirocinanti possono riceverli?
Secondo quanto stabilito dalla normativa (Legge 122/2017) a poter usufruire dei buoni pasto sono i lavoratori titolari di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato e i collaboratori a progetto. Sono esclusi, quindi, coloro che partecipano a uno stage curricolare o extracurricolare.
Nulla, però impedisce al datore di lavoro di erogare i buoni pasto anche a coloro che prendono parte a uno stage, tanto che alcune regioni hanno previsto questa possibilità nel definire gli importi minimi e massimi dei rimborsi spettanti agli stagisti. I buoni pasto non sono solo uno strumento di sostegno al reddito ideale per integrare l’indennità di partecipazione, ma anche di un’opportunità per l’azienda di fare employer branding e attirare risorse di valore.
Tirocinio extracurricolare: la mappa dei rimborsi
Come stabilisce la normativa, la cifra esatta che ciascuna azienda deve corrispondere ai tirocinanti viene decisa dalle singole regioni. Ecco la mappa dei rimborsi per lo stage extracurricolare regione per regione:
REGIONE | IMPORTO INDENNITÀ | ECCEZIONI |
Valle d’Aosta | Indennità minima di €600 per 40 ore settimanali | L’importo si riduce se il tirocinante svolge meno di 40 ore di lavoro settimanali |
Lombardia | €500 se il tirocinante svolge almeno l’80 del monte ore mensile | L’importo si riduce a 400 euro se allo stagista vengono corrisposti i buoni pasto o può usufruire della mensa aziendale |
Piemonte | Indennità minima di €600 per 40 ore settimanali | Per il part time l’indennità minima è di 300 euro |
Trentino Alto-Adige | · Provincia autonoma di Trento. L’indennità massima è di €600.
· Provincia autonoma di Bolzano. In caso di almeno 40 ore di presenza l’indennità oraria è di 4 euro per i maggiorenni e di 3 euro per i minorenni |
È prevista una maggiorazione di €1,5 se il luogo di lavoro si trova al di fuori del comune di residenza del tirocinante |
Friuli Venezia-Giulia | Indennità minima di €400 per almeno 30 ore settimanali e massima di €500 per 40 ore settimanali | L’importo è innalzato a €800 se il tirocinio è svolto presso un soggetto appartenente alla pubblica amministrazione |
Veneto | Indennità minima di €450 se il tirocinante svolge almeno il 70% del monte ore settimanale | In caso vengano corrisposti i buoni pasto, l’importo minimo dell’indennità scende a €350 |
Liguria | Per l’impiego full time l’indennità è di 500 euro oppure di €400 più un rimborso spese di €100 | In caso di presenza tra il 50 e il 69% l’importo viene ridotto a €250 |
Emilia-Romagna | L’indennità è pari a €450 mensili | |
Toscana | L’indennità è pari a €500 mensili | |
Lazio | L’indennità è pari a € 800 mensili a fronte di una frequenza minima del 70% del monte ore previsto dal CCNL di riferimento | |
Campania | L’importo dell’indennità minima è fissato a €500 | |
Marche | Al tirocinante spetta un’indennità minima di €400 mensili che sale a €500 se il monte ore è di almeno 30 ore settimanali | |
Umbria | Indennità minima di €400 per 40 ore settimanali | |
Abruzzo | L’indennità corrisponde a €500 mensili | |
Basilicata | Indennità minima di €600 mensili | |
Molise | · Per i tirocini formativi l’Indennità massima è di €450 per 30 ore settimanali.
· Per i tirocini di inserimento/reinserimento l’indennità massima è pari a €400 per il part-time e ad €600 per il full time. |
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Puglia | Indennità minima €450 mensili | |
Calabria | Indennità minima di €400 mensili | |
Sicilia | L’indennità massima è di €500 | |
Sardegna | L’indennità massima è di €600 | Il tirocinante viene retribuito anche nel caso in cui usufruisca di ammortizzatori sociali |